PRESENTAZIONE: Viene chiamato “Zeusaphone” o “Thoramin”, ma il nome originale, coniato da David Nunez, è “Singing Tesla Coil”. Si tratta di una varietà di bobina di Tesla a stato solido, modificata per produrre toni musicali modulando la sua emissione di scintille.
COME FUNZIONA: Funziona per mezzo di un microcontrollore programmato per interpretare i dati MIDI ed emettere un segnale PWM (Pulse-width modulation) corrispondente. Questo segnale PWM è accoppiato alla bobina di Tesla tramite un cavo in fibra ottica e controlla quando la bobina di Tesla si accende e si spegne.
Il tono risulta direttamente dal passaggio della scintilla nell'aria. Si ottiene un suono simile a un'onda quadra a bassa fedeltà che ricorda un sintetizzatore analogico. Il segnale ad alta frequenza agisce in effetti come un'onda portante: la sua frequenza è significativamente al di sopra delle frequenze sonore udibili dall'uomo, in modo che la modulazione digitale possa riprodurre un tono riconoscibile (per informazioni più precise e approfondite invitiamo a visitare il sito ufficiale o la pagina di Wikipedia).
CURIOSITÀ: Il costo di ogni bobina varia dai 2000 $ fino a raggiungere gli 8500 $ . Si tratta infatti di tecnologie in grado di gestire «fulmini» che superano il milione di volt, mansione che necessita di controllo e precisione.
Le bobine di Tesla cantanti sono presenti nel film di Walt Disney del 2010 «The sorcerer's apprentice», in italiano «L'apprendista stregone».
PRESENTAZIONE: Costruita su un progetto di Pat Metheny dalla liutaia canadese Linda Manzer, la chitarra Pikasso è uno strumento acustico che racchiude tre chitarre e un’arpa. Con quattro palette, per un totale di 42 bischeri e altrettante corde, questa chitarra è uno strumento alquanto bizzarro che ha necessitato due anni di lavoro per essere costruito. Nonostante la sua geniale follia (e sebbene non abbia riscontrato un particolare successo), è ancora in produzione, ovviamente su richiesta.
PRESENTAZIONE: Si tratta di un gigantesco organo che si estende per ben 14.000 metri quadrati all’interno delle Caverne di Luray in Virginia (USA).
L’IDEA: Già nel 1880, due anni dopo la scoperta delle caverne, le visite turistiche organizzate (nel 1906 si registravano 18.000 visitatori) includevano delle brevi performance musicali in cui, colpendo le stalattiti, si eseguivano melodie popolari, inni e altri brani ben conosciuti.
Tuttavia, l’idea dell’Organo vero e proprio venne a Leland W. Sprinkle, matematico e ingegnere elettronico del Pentagono oltre che esperto di musica, in visita alle grotte nel 1954 per festeggiare il compleanno del figlio Robert. Ispirato dalla dimostrazione musicale, esplorò le vaste camere delle caverne e selezionò 37 stalattiti di diversa lunghezza e spessore che risuonassero con le frequenze corrispondenti a una scala musicale. Avviò il suo monumentale progetto nel 1956 ma occorsero più di tre anni per completare il gigantesco organo.
COME FUNZIONA: Il suono viene prodotto da martelletti gommati che, azionati elettronicamente dalle tastiere dell’organo, percuotono delicatamente le stalattiti (che non vengono danneggiate in alcun modo), determinando dei suoni simili a campane ovattate (parentesi di apprezzamento per il gocciolio dell’acqua che si fonde con gli echi della caverna e dello strumento).
CURIOSITÀ: Nel 2011, il collettivo musicale finlandese/svedese Pepe Deluxé è diventato il primo artista a scrivere e registrare una composizione originale su The Great Stalacpipe Organ. Paul Malmström (metà del gruppo con Jari Salo) ha suonato e registrato «In The Cave», che è presente nell'album Queen of the Wave di Pepe Deluxé, qui riportato.
Fonte: Wikipedia.
PRESENTAZIONE: Come si evince dal nome, l’idraulofono è uno strumento musicale “ad acqua” descritto e nominato da Steve Mann nel 2005 e brevettato nel 2011.”. Il suono, simile a quello di un organo, è dovuto alle diverse frequenze generate dallo scorrere continuo dell’acqua attraverso appositi fori e da come questi fori vengono “tappati” di volta in volta dalle dita di chi lo suona per dare forma alle varie note. Questo suono, in alcune forme di realizzazione, è elettricamente amplificato da un idrofono, ossia un microfono progettato per essere utilizzato sott'acqua e ascoltare suoni sottomarini.
COME FUNZIONA: Gli idraulofoni descritti nelle Considerazioni sul design dell'idraulofono di Mann, utilizzano getti d'acqua che colpiscono dischi, alberi o valvole rotanti perforati per creare un flusso d'acqua pulsante, simile a un disco di sirena*. Un singolo disco, albero o gruppo valvola può avere anelli o passaggi con diversi numeri di fori per note diverse.
CURIOSITÀ: L’idraulofono è stato utilizzato come dispositivo di esplorazione sensoriale per individui ipovedenti presso l’Ontario Science Centre, in collaborazione con la CNIB (Canadian National Institute For Blind). Per facilitare il riconoscimento delle note, ovviamente “sommerse” dall’acqua, è stato inserito l’alfbeto Braille al fianco di ogni foro dell’idraulofono: partendo dal lato sinistro, ogni getto corrisponde a una nota sulla scala del LA (in inglese “A”) nonché alle lettere dell’alfabeto (infatti in inglese A=LA; B= SI; C=DO; D=RE ecc.) e ai numeri (A=1; B=2; …). L’abilità necessaria per suonare un idraulofono, ossia un senso del tatto sviluppato, è simile a quella che serve per leggere il Braille.
Gli idraulofoni possono essere integrati nelle
*Lo strumento è costituito da un disco metallico sul quale sono presenti quattro file di fori praticati ad ugual distanza. Se, durante la rotazione del disco, si soffia con un cannello contro i fori, si potrà udire un suono tanto più acuto quanto maggiore è il numero dei fori e quanto più veloce è la rotazione del disco. Si noterà anche che la sirena non dà suoni puri perché la sovrapposizione alle frequenze fondamentali delle armoniche generate ne impedisce la formazione.
PRESENTAZIONE: L’otamatone è un curioso strumento musicale giapponese contemporaneo, sviluppato nel 2009 dall’azienda di produzioni Maywa Denki in collaborazione con la CUBE Works Company (un’azienda di giocattoli) e il designer Novmichi Tosa. Ha la forma di una nota musicale (una croma) e può essere di svariate misure.
COME SI SUONA: Per suonarlo occorrono entrambe le mani: una scorre sulla ‘gamba’ della nota come fosse il manico di una chitarra in modo da ottenere le note e l’intonazione desiderata, mentre la seconda tiene la ‘testa’ della nota, oppure la schiaccia per ottenere diversi effetti musicali. Per giunta sulla testa dell’otomatone è disegnato uno smile la cui ‘bocca’ è una fenditura; quindi, schiacciandola, si ottengono anche diverse buffe espressioni.
CURIOSITÀ: Il nome “Otamatone” (オタマトーン) è sia una combinazione delle parole "oto" ( “suono”), e "mato" ("mano"), sia un riferimento alla parola "otamajakushi", che in giapponese significa "girino", animale che ha ispirato la forma dello strumento. È perfetto per tutti, anche per coloro che non hanno alcuna esperienza nel suonare strumenti musicali: per questo motivo è stato adottato da moltə insegnanti per avvicinare i bambini al mondo musicale.
Fonti:Everythingotamatone.com ;Wikipedia.
La glass harmonica venne inventata nel 1761 da Benjamin Franklin il quale, oltre a essere stato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, fu anche l’inventore del parafulmine, delle lenti bifocali e della stufa caminetto. Ma l’idea fu proprio sua?
Bisogna sapere, innanzitutto, che lo strumento “predecessore” della glass harmonica fu il glasspiel (anche detto “arpa di vetro”), ossia uno strumento musicale costituito da una serie di bicchieri da vino di diversa grandezza riempiti in varia misura da acqua: inumidendosi un dito e sfregandolo sul bordo di ciascuno di essi, si produce una nota musicale.
Franklin va attribuita l’idea di avere utilizzato, in luogo di normali tasti da pianoforte, una serie di calotte di vetro poste orizzontalmente in ordine di grandezza e, quindi, d'intonazione. Queste calotte vengono attraversate da un'asta girevole e inserite l'una nell'altra perché siano vicine tra loro senza che si tocchino. Tramite un motore elettrico o un pedale l'asta viene fatta girare a velocità costante e l'esecutore produce il suono poggiando le dita, opportunamente inumidite con acqua, sulle varie calotte producendo per sfregamento un suono vellutato e cristallino al tempo stesso. Le calotte più grandi sono alla sinistra del suonatore e producono un suono più grave, le calotte più piccole producono invece un suono più acuto. Le coppe che producono le alterazioni (diesis o bemolle) sono segnate da una striscia colorata per orientare l'esecutore.
Franklin battezzò la sua invenzione “harmonica” in onore del linguaggio musicale italiano.
Nei secoli durante i quali il suo uso fu più diffuso, la glassarmonica è stata al centro di un dibattito circa l'opportunità del suo uso alcuni ritenevano infatti che sia per l'esecutore sia per l'ascoltatore potesse essere uno strumento nocivo. Il pregiudizio sarebbe consistito da un lato negli effetti sulla psiche del suono dello strumento, ritenuto troppo penetrante e capace di produrre profondo turbamento, dall'altro nei possibili danni alla salute dell'esecutore. Questa seconda tesi potrebbe forse trovare un suo fondamento nel fatto che nelle miscele antiche del vetro erano contenute significative quantità di piombo e dunque il prolungato manipolare tali vetri, con l'azione congiunta dello sfregamento, avrebbe potuto causare fenomeni di saturnismo.
PRESENTAZIONE: La sega musicale, in inglese musical saw, era uno strumento musicale molto popolare agli inizi del XX secolo, all’epoca del vaudeville. Purtroppo, il suo uso venne perso con lo scoppiare della Seconda guerra mondiale per due ragioni principali: innanzi tutto l’acciaio era destinato alla produzione di munizioni, non certo a quella di seghe musicali; in secondo luogo, per suonare la sega musicale era necessaria una discreta forza nella mano sinistra che non tutte le donne avevano (o meglio, non si pensava avessero), così non restava nessuno a cui insegnare l’arte. Questa tesi è stata poi smentita più volte dalla storia, che ha visto anche donne come Marlene Dietrich esibirsi con la sega musicale per i soldati, per gli amici alle feste e alla radio. . https://sawlady.com/what-is-the-musical-saw/ .
COME FUNZIONA: Qualsiasi sega a lama intera non elettrica può funzionare. Tuttavia, ci sono seghe fatte apposta per essere suonate. Di solito hanno una lama più flessibile e raggiungono una lunghezza di almeno 28 pollici, realizzate in acciaio di migliore qualità. Spesso si crede, anche se erroneamente, che a ogni dente corrisponda una nota musicale: non solo non è così, ma inoltre, se si tocca con l’arco la parte dentellata della sega e non quella smussata, non si otterrà alcun suono!
CULTURA: La sega canora può essere vista e ascoltata come strumento musicale in vari film, come per esempio nel francese "Delicatessen", in "Swing Your Lady" con Ronald Reagan e Humphrey Bogart (1938) e, anche se per una breve apparizione, in "Cabaret", con Liza Minelli. Può essere ascoltato nelle colonne sonore di film come Qualcuno volò sul nido del cuculo" ”, "Masque of the Phantasm" e "To Die For". La sega musicale compare anche nel secondo libro della saga di Harry Potter JK Rowling, "Harry Potter e la Camera dei Segreti": la scena è quella della festa del giorno della morte di Quasi-Senza-Testa-Nick, durante la quale l’intrattenimento è costituito da un'orchestra di 30 suonatori di seghe musicali. Questa scena non è entrata nel film di Harry Potter. Si riporta il paragrafo del libro che descrive l'orchestra della sega musicale:
"It was an incredible sight. The dungeon was full of hundreds of pearly-white, translucent people, mostly drifting around a crowded dance floor, waltzing to the dreadful, quavering sound of thirty musical saws, played by an orchestra on a raised, black-draped platform."
"È stato uno spettacolo incredibile. La prigione era piena di centinaia di persone bianco perla e traslucide, per lo più alla deriva su una pista da ballo affollata, ballando il valzer al suono terribile e tremante di trenta musicisti seghe, suonate da un'orchestra su una piattaforma rialzata e drappeggiata di nero”.
CURIOSITÀ: Il fatto che una sega possa suonare, si dice sia stata scoperta dai preti e dai missionari quando, dotati di seghe per costruire le proprie chiese, si erano accorti del suono angelico e spirituale che queste trasmettevano se sfiorate da un archetto.
PRESENTAZIONE: Nel 1967 un certo Brian Jarvis inventò un piccolo strumento musicale destinato principalmente al mercato dei giocattoli. Lo chiamò Stylophone. Si trattava di un dispositivo che emetteva note musicali, basandosi sulla configurazione di due ottave e mezzo riprodotta su una scheda elettronica che riproduceva le note a contatto con una penna metallica (da cui il nome) collegata alla scheda interna.
COME FUNZIONA: Ogni settore della “tastiera” (ogni tasto) riporta a un oscillatore a bassa tensione attraverso un resistore che, a contatto con lo stilo, genera un suono. Gli unici pulsanti di controllo sullo stilofono (così lo chiamavano in Italia) erano un interruttore ON/OFF e un trimmer per l’accordatura sul retro.
CURIOSITÀ: Lo strumento è stato utilizzato da diversi gruppi musicali o da musicisti nelle loro incisioni: tra questi vi sono per esempio David Bowie, per i brani Space Oddity, After All, Slip Away, i Kraftwerk, che lo hanno utilizzato nella prima versione di Taschenrechner per ottenere i bassi, e Tim Freese Greene (ex produttore dei Talk Talk), in alcune delle sue incisioni uscite con il nome di Heligoland. Anche i Queen ne fecero uso nella canzone Seven Seas Of Rhye, nell'album «Queen 2».
VERSIONI: C’erano la versione Standard (la più famosa), la Bass (utilizzata dai Kraftwerk nell’album «ComputerWorld») e la Treble (immortalata su Space Oddity di David Bowie) più un modello più lussuoso, chiamato 350S con due stilo, una tastiera più ampia, un commutatore per utilizzare la modalità Bass o quella Treble e un effetto wah–wah comandato da un innovativo foto–sensore.
Dopo essere stato venduto in circa tre milioni di esemplari sotto il marchio Dubreq, lo strumento andò fuori produzione nel 1975, soppiantato da oggetti tecnologicamente più avanzati (la Dubreq chiuse i battenti nel 1980).
Fonte: fardrock.wordpress.com
PRESENTAZIONE: La balalaica o balalaika (in russo: балала́йка?, traslitterato: balalajka) è uno strumento musicale di origini russe, forse derivato dalla domra . È un liuto con cassa a forma triangolare, con il retro della cassa d'amplificazione simile al mandolino napoletano, e possiede tre corde (o tre raddoppiate) che vengono fatte vibrare con le dita o un plettro: si tratta perciò di un cordofono a corde pizzicate.
CURIOSITÀ Esistono cinque tipi di balalaika, a seconda di come sono accordate le relative corde, con diverse dimensioni:
Fonti: Wikipedia
PRESENTAZIONE: Il telharmonium o dinamofono è il primo strumento elettromagnetico in assoluto, oltre che il più grande tra tutti gli strumenti mai inventati: pesava 200 tonnellate ed era lungo 18 metri. Inventato dall’avvocato statunitense Thaddeus Cahill, è considerato il prototipo dei sintetizzatori e diretto progenitore dell’organo Hammond. Era formato da 145 dinamo accoppiate a induttori per poter produrre correnti alternate che venivano controllate da varie tastiere di 7 ottave, ciascuna di 36 tasti. C’è un’altra caratteristica però che lo rende ancora più moderno per l’epoca: tramite il telharmonium si creò quella che potremmo definire la prima forma di filodiffusione della storia.
CURIOSITÀ: Questo strumento, nonostante le sue enormi dimensioni, produceva dei suoni di intensità davvero esigua, un po’ come la montagna che partorisce il topolino. L’amplificazione dei suoni nel progetto iniziale avrebbe dovuto essere creata tramite altoparlanti che poi invece non furono installati, per cui si pensò di produrla servendosi della linea telefonica. Si narra che questo terzo modello, installato in un edificio al 565 West di NYC, sia stato distrutto da un uomo d’affari di New York che, non sopportando più le continue interferenze create del telharmonium, si introdusse nel locale dove era situato e lo fece a pezzi, gettando poi i resti nel fiume Hudson. Così di questo incredibile strumento non resta nulla, se non il prototipo del primo '900, custodito in un garage fino al 1950, scomparso poi anche quello per l’impossibilità di trovare un posto adeguato a conservarlo.
Non esistono purtroppo registrazioni di questo strumento anche se, dalle testimonianze dell’epoca, risulta che avesse un suono limpido e gradevole.
Fonti: www.artefair.it
PRESENTAZIONE: Il theremin è uno strumento musicale elettronico, il più antico conosciuto che non preveda il contatto fisico dell'esecutore con lo strumento.
ORIGINI: Fu ideato nel 1919 dal fisico sovietico Lev Sergeevič Termen mentre compiva esperimenti atti a misurare la densità dei gas nel vuoto. Ben presto si accorse che in certe condizioni si produceva un fischio che variava di frequenza avvicinando o allontanando la mano dai circuiti. Sviluppò così l'idea, fino a giungere alla costruzione di un vero e proprio strumento musicale, che battezzò eterofono . L’idea riscosse un grande successo, tanto che Lenin propose al fisico di intraprendere un tour per far conoscere lo strumento nel resto del mondo. Dopo essere stato a Londra e Parigi, Termen si trasferì a New York, dove sviluppò i sistemi di allarme per le prigioni di Sing Sing e Alcatraz.
COME FUNZIONA: Il theremin si basa su oscillatori che lavorano in isofrequenza al di fuori dello spettro udibile e producono, per alterazioni delle loro caratteristiche a seguito della presenza delle mani del musicista nel campo d'onda, dei suoni sul principio fisico del battimento, questa volta nel campo delle frequenze udibili.
CULTURA: Il suono del Theremin è stato utilizzato ampiamente nei film thriller e sci-fi. Alfred Hitchcock (nel film “Spellbound” del 1945) e Billy Wilder (“The Lost Weekend”, dello stesso anno) lo hanno utilizzato per creare la colonna sonora, ad opera di Miklós Rózsa.
Nella musica pop il Theremin è diventato noto grazie ai Beach Boys che, nel 1968, lo utilizzarono per la canzone “Good Vibrations”. Tra gli altri musicisti che lo hanno utilizzato troviamo Sting, Tom Waits e Jean-Michel Jarre.
Fonti: www.thomann.de/blog/it ; Wikipedia
Nel video, Daniel Waples che suona hang e kashaka.
PRESENTAZIONE: Lo hang (che in dialetto di Berna significa “mano”), è uno strumento musicale creato nel 2000 da Felix Rohner e Sabrina Schäre in Svizzera.
ORIGINE: La sua origine risiede negli anni '70 nel classico tamburo d'acciaio di Trinidad, che ha suscitato una nuova mania in tutta Europa e ha attirato l'attenzione di Rohner (che ha suonato lo steelpan per gli ultimi 20 anni). Ad un certo punto, presumibilmente per testare il suono, ha capovolto la sua padella concava in una posizione convessa. Il suono che ne derivava era cristallino, ipnotizzante, quasi trascendentale e in grado di creare un’atmosfera estremamente rilassante.
COME FUNZIONA: L'Hang, composto da due semigusci di lamiera d'acciaio incollati insieme sul bordo, è uno strumento musicale idiofono, cioè che produce il suono grazie alla vibrazione del proprio corpo, senza bisogno di utilizzare corde o membrane tese e senza che sia una colonna d'aria a essere fatta vibrare. Viene suonato con il polso, il palmo e le dita delle mani, tenendolo appoggiato sulle ginocchia; talvolta può anche essere utilizzato un supporto. Ha un diametro di 53 cm ed un'altezza di 24 cm.
ACCORDATURA: L'accordatura di un hang è un processo delicato e complesso che richiede attenzione e conoscenza dello strumento: per farla è consigliabile aiutarsi con un’app o un diapason, in modo da avere un riferimento delle frequenze delle note. Si può correggere il suono utilizzando un martelletto morbido o una mazza e colpendo delicatamente la zona intorno alla nota desiderata. Essendo strumenti numerati in serie, la loro peculiarità sta nel fatto che ognuno ha una scala musicale che differisce da tutti gli altri. La scala più comune è conosciuta come "scala hang" o "scala integrale" ed è composta da otto note.
Nel corso degli ultimi anni sono nate altre imprese artigiane che producono strumenti simili allo hang, alcuni di questi non differiscono sensibilmente, a livello di suono e materiale, da quest'ultimo. Dal momento che hang è un marchio registrato (, questi strumenti vengono chiamati con il nome generico di handpan.
PRESENTAZIONE: Su una spiaggia del Lago Michigan settentrionale, una famiglia risiede all'interno di un esperimento congiunto tra David Hanawalt, architetto, e Bill Close, Sonic Installation Artist. Attraverso un’architettura-strumento musicale, La Symphinc House esplora nei primi passi l'integrazione di spazio, vista e suono.
COM’È FATTA: Entrando nella casa si viene accolti in uno spazio ridotto in cui l'intera parete di 12x12 piedi è un fitto intreccio di corde verticali. Facendo scorrere un dito lungo la parete di corde, queste prendono vita con una risonanza di accordi che svanisce rapidamente mentre lo spazio stretto comprime il suono. Tutti gli strumenti architettonici della casa si basano sulle corde: in questo modo, l’architettura diventa la cassa di risonanza per questi giganteschi strumenti. Le corde sono realizzate con speciali fili di ottone, acciaio e rame.
Fonti: www.oddmusic.com
PRESENTAZIONE: L’Organo marino è un'opera d'arte architettonica e musicale situata a Zara, aperta al pubblico dal 15 aprile 2005. Realizzato su progetto dell'architetto Nikola Bašić, si trova sull'angolo nord-occidentale della banchina che circonda il centro storico.
COME FUNZIONA: A prima vista l’opera di Bašić appare come una semplice scalinata digradante verso il mare, formata da gradoni sfalsati di marmo. La struttura però nasconde 35 canne d’organo di forma, lunghezza e inclinazione diversa, realizzate in polietilene per resistere alle intemperie e all’erosione. Il movimento ondoso dà vita a melodie sempre differenti, secondo sette accordi e cinque tonalità diverse. Anche le condizion metereologiche influenzano il suono prodotto: quando il mare è calmo le note sono rilassanti e pacate, quando invece è mosso e ventoso, il suono si fa fragoroso e possente.
Dei fori praticati lungo le alzate dei gradoni consentono la fuoriuscita dei suoni, permettendo a visitatori e passanti di ascoltare la musica del mare.CURIOSITÀ: L’Organo marino di Zara ha un antenato nel Wave Organ di San Francisco, progettato da Peter Richards nel 1981 e realizzato nel 1986. Il molo stesso è stato costruito con materiale prelevato da un cimitero demolito, formando un bizzarro e fascinoso insieme di granito e marmi scolpiti. L’installazione comprende 25 canne d’organo in PVC e cemento situate a varie altezze, per permetterne il funzionamento sia con l’alta che la bassa marea.
Fonte: concertisticlassica.com .PRESENTAZIONE: Il Glockenspiel (dal tedesco: glocke, "campana" e spiel, "suono") è uno strumento idiofono di forma trapezoidale spesso utilizzato nelle orchestre. Era formato in origine da un gruppo di piccole campane (in seguito sostituite da sbarrette metalliche) azionate da una tastiera. Il Glockenspiel esiste in diverse forme - come, ad esempio, una disposizione verticale per l'uso nelle bande militari – ma la più diffusa consiste in due file di lamelle metalliche ordinate orizzontalmente come una tastiera di pianoforte. Essendo molto acuto, il suono segnato nel pentagramma è generalmente due ottave più in basso rispetto a quello prodotto, che si estende da una fino a tre ottave. Lo strumento è suonato mediante due o raramente più bacchette di consistenza dura le quali, battendo le lamelle metalliche, producono un suono molto chiaro, simile a delle campanelle.
CURIOSITÀ: Uno dei più celebri esempi di utilizzo del Glockenspiel è Il flauto magico di Mozart. Un altro esempio degno di nota è presente in Little Wing di Jimi Hendrix contenuta nell'album Axis: Bold as Love. Lo strumento è noto per essere stato usato nel brano No Surprises dei Radiohead contenuto nell'album OK Computer del 1997.
Fonti: testo
PRESENTAZIONE: La Marble Machine è un “grande carillon” fatto a mano che alimenta, attraverso una manovella e 2.000 biglie, sei strumenti musicali, ossia un metallofono, un basso elettrico, piatti e, per emulazione di suono, una grancassa, un hi-hat (charleston) e un rullante tramite microfoni a contatto (piezoelettrico). Con dozzine di parti in legno splendidamente scolpite, binari, carrucole e imbuti per raccogliere e deviare le biglie che hanno esaurito il loro percorso, è una vera opera d'arte. Il suo inventore, Martin Molin, ex elemento del gruppo musicale svedese Detektivbyrån dove suonava glockenspiel, traktofon, piano giocattolo e theremin e attualmente a capo del gruppo Wintergatan, ha dichiarato in un’intervista a Wired di avere impiegato 16 mesi a costruire lo strumento (dal 2014 al 2016) e solo due a smontarlo. La marble machine, infatti, verrà portata in un museo di Utrecht a causa di un tentativo fallito da parte dell’inventore di apportare dei miglioramenti. Lì la macchina dovrà essere riassemblata secondo la disposizione originale affinché tutti i visitatori possano vederla in azione.
Fonti: www.diregiovani.it
PRESENTAZIONE: La marimba è uno strumento idiofono di origine africana, presente nella zona subsahariana e nell’Africa Centrale; si è diffuso in America Centrale, dal Messico al Nicaragua e al Guatemala, e nell'America Meridionale, in particolare in Colombia. È stato introdotto in Europa a partire dal XVI secolo.
COME FUNZIONA: Il suono della marimba viene provocato dalla percussione mediante bacchette, di feltro o di gomma, su tavolette di legno duro intonate e di diverse misure. Il sistema di risonanza può variare: lo strumento moderno, chiamato anche xilomarimba, è composto da tubi di metallo sospesi sotto le barre di legno che hanno il compito di amplificare il suono delle barre di legno quando vengono colpite, in precedenza potevano essere utilizzate a tale scopo anche zucche vuote o canne di bambù. L’estensione varia a seconda dello strumento e può arrivare alle cinque ottave. Le tavolette sono disposte come i tasti di un pianoforte, con i gruppi di due e tre alterazioni (i tasti neri) disposti orizzontalmente sopra alle tavolette dal suono naturale.
CURIOSITÀ: Il legno più prezioso impiegato per costruire una marimba è il palissandro dell'Honduras, chiamato anche "legno di rosa". La marimba viene usata nella musica moderna colta e nel jazz.
Fonti: Wikipedia
PRESENTAZIONE: Il salterio è uno strumento musicale a corde, suonato dagli Ebrei già al tempo del re David (1040 – 970 a.C). Ci sono molte varianti di questo strumento per via delle sue antiche origini e la diffusione in tutto il mondo. Generalmente viene suonato o con le dita o con il plettro di legno duro. Il nome deriva dal greco psaltḗrion, cioè ‘canto con accompagnamento di cetra’: si tratta infatti di uno strumento sufficientemente piccolo da essere portatile, quindi molto utilizzato anche per accompagnare il canto. Tra le varianti vi sono il salterio a pizzico, il salterio ad arco e il salterio a percussione.
CURIOSITÀ: Questo strumento è menzionato nella Bibbia, in particolare in due Cronache 5: 12-14, come uno degli strumenti con cui veniva lodato Geova.
Fonti: www.treccani.it
PRESENTAZIONE: L'ocarina moderna classica è un flauto globulare (non cilindrico e aperto come la maggior parte dei flauti) inventato in Italia, a Budrio, durante la metà del XIX secolo da Giuseppe Donati.
ORIGINI: l’ocarina fa parte di una famiglia di strumenti musicali antichissima, che si pensa risalire addirittura a 12.000 anni fa. Sono infatti pervenute ai giorni nostri ocarine a forma di uccello o altri animali, risalenti alle tradizioni Maya, Azteche e Inca.
L’ocarina “moderna”, invece, è stata inventata da Giuseppe Donati nel 1853, all’età di 17 anni. Egli ne creò di varie taglie e le distribuì tra i suoi amici. Fu così che nacque il primo Gruppo ocarinistico budriese, inizialmente denominato I Celebri Montanari degli Appennini (fatto singolare e ironico dato che Budrio è in pianura). Dopo una tourné piena di successi dal 1869 al 1878, alcuni budriesi aprirono dei laboratori di produzione a Milano, Parigi e Londra. Oggi le ocarine sono diffuse un po' in tutto il mondo: oltre all'Italia, l'ocarina è entrata in uso in alcuni gruppi folcloristici austriaci, sud tirolesi e bavaresi, oltre che in altri paesi fra cui Corea, Giappone, Cina, Perù, Francia, Inghilterra, Ungheria e Stati Uniti.
COME FUNZIONA: l'intonazione dipende dal rapporto fra la superficie aperta (numero e diametro dei fori aperti) ed il volume dello strumento (e dunque dalla pressione interna), mentre la posizione dei fori è relativamente ininfluente sull'intonazione. I materiali con cui viene generalmente creata sono porcellana (più pregiata), terracotta, ceramica, legno e plastica (meno pregiata).
CURIOSITÀ: La sua forma ovoidale allungata ricorda il profilo di un'oca privata della testa il nome, infatti, deriva da ucaréina, diminutivo di oca in dialetto bolognese.
Fonti: www.latecnosfera.com